Il mondo della Progettazione dei Giardini


ECCO COME PROGETTARE IL GIARDINO, CON LE SOLUZIONI PIU' CREATIVE E SUGGESTIVE PER IL TUO SPAZIO VERDE.
TANTE IDEE PER TRASFORMARE IL TUO GIARDINO IN UN ANGOLO DI PARADISO

mercoledì 16 marzo 2016

DIVANI E POLTRONE

I giardini, sin dall’antichità hanno sempre rispecchiato i bisogni delle persone che li hanno creati, dai giardini utilitaristici del 400, alle sontuose terrazze rinascimentali, passando per le stanze all’aperto dei giardini all’inglese o ai grandi spazi delle case americane di campagna. Oggi la scarsità di tempo e spazio rende gli spazi verdi preziosi, luoghi dove possiamo identificarci e vivere a contatto con la natura in competo relax.
I mobili da giardino procurano  un piacere immediato, poltrone e divani invitano a riposarsi e rilassarsi, chiacchierare o godersi un panorama. Ovviamente la caratteristica principale che devono possedere è la resistenza agli agenti atmosferici, poi li sceglieremo in base allo stile del giardino e alla loro ubicazione e alla loro funzione.
I materiali sono i più svariati.
Legno: preferibile usare legni duri come il teck, per mantenere il colore naturale nel tempo esige di essere oliato ripetutamente nel tempo, diversamente prenderà una patina grigia/argentea che si armonizza bene con il verde. Altri legni possono essere robinia, frassino, iroko. I legni dolci invece come l’abete di solito vengono impregnati in autoclave con sali oppure verniciati e richiedono maggior lavoro di manutenzione. Si stanno facendo spazio anche i legni “no wood”, costituiti da polveri di legno e materiali plastici mescolati, sicuramente molto resistenti ma ancora lontani esteticamente dal legno vero.  
Il metallo è estremamente versatile, il più resistente è l’acciaio inossidabile autentico (AISI 316) particolarmente resistente alla corrosione da contatto con l’acqua e ambiente marino. Il ferro battuto, utilizzato fin dall’epoca  vittoriana per mobili dai disegni floreali e oggi sostituito da una lega in alluminio, più leggera. Si utilizzano anche il cromo zincato e l’alluminio spazzolato.
Grande protagonista negli arredi attuali è la plastica, resistente e leggera, sottoforma di policarbonato pvc o il polietilene, quest’ultimo  ha sostituito il midollino e il vimini nella fabbricazione di mobili a fibra intrecciata.  


molti altri arredi su http://www.giardinoedesign.com/

giovedì 18 febbraio 2016

L'AMAMELIS


Hamamelis mollis
L’Amamelide è un prezioso arbusto che ci allieta con la sua fioritura invernale tra gennaio e febbraio  con varietà di colori che vanno dal giallo al rosso, e petali lunghi a volte molto profumati. In autunno il fogliame assume colorazioni molto vivaci.  Hamalelis mollis è il più noto, insieme ad H.virginiana e l’ibrido H. x intermedia. Ha una bellezza rara e delicata e sorprendentemente fiorisce a temperature anche di -10°C, è una delle poche piante che oltre a fiorire d’inverno ci regala anche un buon profumo.
Predilige terreni neutri o acidi ricchi di sostanza organica, piuttosto umidi, e si piantano nei mesi di ottobre e novembre in posizioni soleggiate o semi-ombreggiate. La pianta soffre il forte caldo e la siccità edeve essere irrigata abbondantemente e regolarmente soprattutto durante l'estate, evitando di lasciare asciugare il terreno completamente tra un irrigazione e l’altra. Con l'arrivo dell'autunno si diradano le annaffiature fino a sospenderle  in inverno. Nel clima mediterraneo  si consiglia di mettere a dimora la pianta in zone più ombreggiate.
Hamamelis x intermedia
E’ una pianta rustica e difficilmente è attaccata da malattie e parassiti, se piantata in terreni calcarei può soffrire di clorosi ferrica.
hamamelis in autunno
E’ chiamato anche “nocciolo delle streghe”, si diceva un tempo che le streghe dei boschi usassero i rami biforcuti per pozioni magiche e per trovare sorgenti d’acqua. L’amamelide ha anche virtù terapeutiche già note alle popolazioni precolombiane e i primi navigatori portarono in Europa queste  conoscenze. L’H. virginiana è ampiamente usato in medicina e cosmetologia, la sua corteccia e le foglie contengono tannino e acido gallico con proprietà decongestionanti, vasocostrittrici e astringenti, si ricavano fluidi e pomate usate per la terapia di problemi vascolari. La pomata di amamelide combatte dolori muscolari e distorsioni, le formulazioni per il cavo orale servono per combattere le  infiammazioni gengivali, mentre in cosmetica è utilizzato in lozioni astringenti (anche come dopobarba) e in pomate per combattere le macchie della pelle causate dall’età o dal sole.


IL GIARDINO ALL'ITALIANA



Giardino di Boboli - Firenze
Nel XV secolo, la riscoperta dei classici latini e greci condizionò l'architettura dei nuovi giardini all'italiana. L'idea di giardino all'italiana assume un significato profondamente decorativo e architettonico, realizzato su modello di quelli antichi con un rigoroso schema geometrico delle aiuole bordate di bosso, trova la sua forma "primitiva" più illustre nel giardino di Villa Medicea di Castello, a Firenze. Siamo nel Rinascimento, e vi è un ritorno alle forme architettoniche di gusto classico con una spiccata passione per l'ars topiaria. Nel Cinquecento, il giardino si evolve e dallo scopo quasi esclusivamente utilitaristico del medioevo, diviene un giardino da “guardare”, e una delle più importanti espressioni dell’architettura cinquecentesca, in essa si esercitarono molti artisti. Si comincia ad usare i viali come assi prospettici che connettono le varie parti del giardino e viene data particolare attenzione agli effetti panoramici, accentuati con giardini pensili, terrazze e scenografiche scalinate.  

I giardini seguono attentamente la geometria delle forme: nasce l'architettura vegetale, l’arte topiaria, usata già dell’antica Roma dove minerali e vegetali sono usati allo stesso modo, plasmati dall'uomo e al suo “servizio”. Uno dei più grandi esempi di giardino all'italiana è il Giardino di Boboli a Firenze.


Villa Cigogna Mozzoni - Bisuschio (VA)


Per ottenere questo effetto scenico con sculture vegetali, furono utilizzati alberi ed arbusti sempreverdi con una crescita contenuta: Laurus nobilis, Cupressus e conifere simili, Buxus sempervirens, Taxus baccata, Ligustrum jonandrum.

Degli impianti originali dei giardini cinquecenteschi rimane veramente poco, a causa del passare del tempo e del mutare del gusto attraverso i secoli, ogni giardino è un palinsesto di sistemazioni diverse e sovrapposte, non sempre individuabili integralmente. In molti casi, quelli che noi vediamo sono ripristini successivi, ricalcando magari i disegni dell’epoca e i documenti storici.


Giardino di Villa Ruspoli

lunedì 11 gennaio 2016

LE EUFORBIE

E. characias "Silver Swan"
Molto dissimili tra loro per forme e caratteristiche, le euforbie abbelliscono il giardino, e spesso si rivelano spettacolari. Il genere Euforbia è tra i più diversificati nel mondo vegetale, raccoglie oltre 2000 specie che anno caratteristiche e necessità colturali spesso molto differenti tra loro. Comprende innumerevoli categorie erbacee, biennali, annuali, suffrutticose e arbustive, a foglia persistente o caduca e le troviamo  diffuse in tutti i climi temperati della terra.
La poinsettia, la più conosciuta e diffusa commercialmente è l’Euphorbia pulcherrima, o Stella di Natale, che presenzia ormai consueta durante le feste di Natale nelle nostre case.
Euphorbia polychroma
Anche per il giardino esistono euforbie per ogni situazione e casi difficili. All’ombra è imbattibile E. amygdaloides var. robiae (45 cm di altezza), proveniente dall’Asia Minore ma naturalizzata in Italia, una specie sempreverde con foglie verde scuro, coriacee, con brattee verde pallido che compaiono in maggio. È ideale come tappezzante alla base di grandi alberature perché sopporta bene le situazioni asciutte. Gli steli fioriferi sono da eliminare dalla base e non sotto l’infiorescenza come spesso accade. Da segnalare anche E. polycroma, specie compatta con brattee giallo brillante che compaiono in aprile maggio ed E. oblongata simile alla precedente ma più grande. E. Sikkimensis, E. Schillingii ed E. wallichii preferiscono terreni fertili e annaffiature regolari per formare masse dense e arrotondate con cianzi giallo cromo. Sono adatte alla parte centrale delle bordure.
Euphorbia mellifera
Spontanea in Italia e in Europa, l’erba cipressina (E. Cyparirissias) , raggiunge 30 cm e ed è una specie perenne e compatta , adatta come copri suolo , dal fogliame sottile e lineare.
Tra i nuovi ibridi che danno spettacolo troviamo E. characias , molto decorativo, e Silver Swam, elegantemente variegato di bianco. 
Euphorbia cyparissias
Attenzione però, nonostante le funzioni  terapeutiche di alcune specie considerate medicinali, la linfa bianca e lattiginosa che caratterizza le euforbie è irritante per la pelle umana e molto velenosa se ingerita. Allo stato selvatico questo lattice acre ha funzione deterrente verso gli erbivori foraggianti e al contempo è un efficiente metodo di cicatrizzazione delle ferite. La manutenzione delle aree verdi va sempre eseguita con guanti e preferibilmente con visiera. Per precauzione è importante posizionare le euforbie lontano da bambini e animali domestici.

FERNANDO CHARUNCHO

Filosofo e giardiniere al tempo stesso, Fernando Caruncho non ama essere definito paesaggista. Madrileno, ha studiato filosofia, e oltre ai filosofi classici, venera anche Cartesio, Goethe, Roisseau. Come si può desumere guardando le sue creazioni,  la classicità  la si ritrova nei suoi giardini, mista ad una profonda semplicità e straordinaria raffinatezza.
 Charuncho ha le idee molto chiare su  come e perché si fa un giardino. “Il giardino”, dice, “ “è sempre più necessario: non tanto e non solo perché la gente ha bisogno di verde per far giocare i bambini, per rilassarsi o far correre i cani, ma perché il giardino è l’intermediario tra uomo e natura”.
Disegnare il paesaggio per Caruncho equivale a ricercarne l’ ordine profondo: quell’ordine che  egli coglie con il cuore ed elabora con la mente. Chi progetta un giardino ha il compito di coniugare insieme l’umano ed il naturale, non solamente per realizzare un’opera corretta e bella a vedersi, bensì per raggiungere quella purezza e semplicità che è insita nell’ordinamento naturale delle cose. Charuncho dice che i suoi progetti sono un costante tentativo di “catturare la luce” nello spazio del giardino attraverso la disposizione formale degli elementi più semplici.
 I suoi progetti sono informati anche dalla ricca storia dei giardini  spagnoli, che mostrano l’influenza dei mori, e del Rinascimento italiano. I suoi giardini preferiti sono quelli del Palazzo dell’Alambra a Granada, i Giardini di Boboli a Palazzo Pitti, Firenze, e lo Chateaux Vaux Le Vicomte a Sud di Parigi.
I suoi giardini spiccano per la sobrietà, data anche dall’impiego di un numero esiguo di specie e varietà.
La scelta delle piante varia ovviamente in funzione del luogo. Alcune piante da lui utilizzate possono essere: Buxus sempervirens, Santolina, Escallonia, Myrtus, Arbutus unedo, Hedera helix, Magnolia grandiflora, olivi e cipressi , Thachelospermum jasminoides.
L'opera completa di Fernando Caruncho è contenuta nel libro "Mirrors of Paradise / The Gardens of Fernando Caruncho", The Monacelli Press, New York.