
Charuncho ha le idee molto chiare su come e perché si fa un giardino. “Il giardino”, dice, “ “è sempre più necessario: non tanto e non solo perché la gente ha bisogno di verde per far giocare i bambini, per rilassarsi o far correre i cani, ma perché il giardino è l’intermediario tra uomo e natura”.
Disegnare il paesaggio per Caruncho equivale a ricercarne l’ ordine profondo: quell’ordine che egli coglie con il cuore ed elabora con la mente. Chi progetta un giardino ha il compito di coniugare insieme l’umano ed il naturale, non solamente per realizzare un’opera corretta e bella a vedersi, bensì per raggiungere quella purezza e semplicità che è insita nell’ordinamento naturale delle cose. Charuncho dice che i suoi progetti sono un costante tentativo di “catturare la luce” nello spazio del giardino attraverso la disposizione formale degli elementi più semplici.

I suoi giardini spiccano per la sobrietà, data anche dall’impiego di un numero esiguo di specie e varietà.
La scelta delle piante varia ovviamente in funzione del luogo. Alcune piante da lui utilizzate possono essere: Buxus sempervirens, Santolina, Escallonia, Myrtus, Arbutus unedo, Hedera helix, Magnolia grandiflora, olivi e cipressi , Thachelospermum jasminoides.
L'opera completa di Fernando Caruncho è contenuta nel libro "Mirrors of Paradise / The Gardens of Fernando Caruncho", The Monacelli Press, New York.
Visita il sito http://www.fernandocaruncho.com/intro.html
Nessun commento:
Posta un commento